Dopo solo 2 giorni di trattamento con olio di cannabis Kalel
Santiago, un bambino di 9 anni autistico che non aveva mai parlato prima riesce
a dialogare correttamente!
Sebbene Kalel Santiago di Porto Rico ha solo 9 anni, ha già
attraversato molte difficoltà. A soli 10 mesi, gli è stato diagnosticato una
rara neuroblastoma tumore infantile, e ha trascorso più di due anni sottoposto
a trattamenti di chirurgia, chemioterapia e radioterapia. Poi è arrivata la
diagnosi successiva: un grave autismo non verbale.
“Mentre era in ospedale, abbiamo notato che non parlava e
aveva qualche comportamento che non era chiaro, come sbattere le mani, e
camminare in punta di piedi“, dice suo padre,Abiel Gomez Santiago a Yahoo.com.
“Ma abbiamo aspettato fino all’età di 3 anni, quando il cancro è scomparso, per
cercare di indagare la questione dell’autismo“.
Lui e sua moglie Gladys, genitori anche di due ragazzi più
grandi, ora 18 e 20 anni- hanno fatto un corso accelerato per educare se stessi
sull’autismo. Hanno provato varie scuole e terapie, e alla fine hanno trovato
notevole successo con una scuola di surf-therapy vicino alla loro casa.
Poi, attraverso un evento di raccolta fondi ad aprile sono
riusciti ad ottenere una un trattamento che avrebbe cambiato rapidamente le
loro vite: l’olio di canapa, ricco di CBD che aveva dimostrato alleviare
notevolmente i sintomi sia dell’epilessia che dell’autismo.
Hanno ricevuto la piccola bottiglia di olio di cannabis
spray e hanno iniziato a somministrarlo a loro figlio due volte al giorno, come
indicato in etichetta, per via orale. I risultati sono stati sorprendenti:
Kalel ha iniziato a parlare – in soli due giorni.
“Ci ha sorpreso a scuola dicendo le vocali, AEIOU.
Era la
prima volta in assoluto “, afferma il padre. “Non puoi immaginare l’emozione
che abbiamo avuto, ascoltare la voce di Kalel per la prima volta. È stato
fantastico. Il maestro lo ha registrato e inviato a me e mia moglie e ci ha detto
bene, l’unica cosa diversa che abbiamo fatto è che sta usando il CBD.” Poco
dopo Kalel ha iniziato a utilizzare le consonanti per collegare i suoi suoni, e
aggiunge: “Ha detto, ‘Amo mi mama’, [Traduzione: ‘io amo la mia mamma’]. Non so
come ringraziare per aver ottenuto questo olio.”
La storia di Kalel è solo un altro elemento di prova dei
tanti che si accumulanoa sostegno dell’olio di cannabis ad uso terapeutico.
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